Penso che il ritrovarsi nella semplicità di vibrare nella espressività sia distinzione di ogni tempo e modalità. Che si parli di musicalità blues, jazz, rock... Nello spirito dell'incontro ci si muove tra artigiani. Pensate alle origini del blues, musica per lo sfondo dei locali. Non esistono grandi palcoscenici, non ci sono. Alcune persone quando si ritrovano riunite parlano tra diloro, altre cercano compromessi sessuali, altri cercano il potere e la forza del riconoscimento, ma sullo sfondo ci sono coloro che fremitano e generano musica. La spontaneità dell'espressività, non rinnega la sua profondità. Questa dipende da musici.
Discorso che può valere per le altre arti? Penso di si, ma non è il momento.
Penso quando ascolto un disco o un brano, oggi, il locale dove quelle persone si sono incontrate, come si incontrano, come godono facendo arte. La differenza con la modalità riflessa della canzone, succo concentrato di un significato, che spesso è svuotato, dalla stessa modalità, è che suonando si collega il senso e i suoni. Il mio proprio senso, il tuo, il suo, nostro, vostro, loro. Si, prima di tutto come gli antichi pittori delle caverne, disegnamo le nostre antilopi, elefanti, scene di caccia,...
Uscire dalla condizione di utente...creare senso, modificarlo, ripensarlo...
Essere, cercare di essere senso: la forza dell'espressività.
Sonaglio
Nessun commento:
Posta un commento